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Da buon collezionista avevo
già inserito nella mia discoteca personale 2 lavori dei Cherry St.,
ovvero "Bustercherry" ('99, Perris Records) e X-Rated ('01, Perris
Records). A dire il vero questi due dischetti non mi hanno mai dato più
di tante emozioni dal punto di vista musicale, ma attratto dalle figure
illustri impegnate (Brian Vollmer degli Helix, Jamie Scott dei Tyketto,
etc.), non me li ero fatti sfuggire. Insomma a collaborare con i Cherry
St., i quali esordirono nel '93 su BMG con "Squeeze It Dry" ci
è finito quasi mezzo mondo, e da questa regola non esula nemmeno
il loro lavoro di sei brani del '96, ovvero "Monroe", che oggi
la Perris ristampa con l'aggiunta di 3 bonus track. Ad elencare tutti i
personaggi che prendono parte a questo lavoro si rischia di essere colpiti
da un vero e proprio esaurimento nervoso, pensate che in 10 brani si alternano
alla voce 4 cantanti differenti: Marq Torien (Bulletboys), Shannon Strobel,
Kevin Steele (Roxx Gang) e Billy Coane, e come se non bastasse gli avvicendamenti
proseguono con 2 bassisti, 2 chitarristi e 2 batteristi! Ora che l'unione
faccia la forza è un dato di fatto, ed un'operazione del genere può
giovare in termini economici, poiché fans di bands differenti potrebbero
comperare il lavoro dei Cherry St. per ascoltare all'opera il loro mito.
Ma dall'altra parte c'è da dire che questo vero e proprio abuso di
artisti, rende il lavoro più simile ad una compilation che non al
tipico album di una vera e propria band intesa nella formazione classica
(per dire duo, trio, quartetto, quintetto o al massimo sestetto!). Se volete
potremmo considerare i Cherry St. come un gruppo di amici che si trovano
di tanto in tanto in studio, a registrare assieme a Tom Mathers, chitarrista
della band e capo supremo della Perris Records. Tuttavia c'è da dire
che "Monroe" è un buon lavoro di hard rock civettuolo e
sculettante, come d'altronde ci si potrebbe abbondantemente aspettare dai
personaggi nominati in precedenza, anzi a dirla sino in fondo, è
probabilmente uno dei migliori lavori che i Cherry St. abbiano mai sfornato!
Si parte con "Dogtown" e "One More Night" che declamate
dalla inconfondibile ugola di Marq Torien puzzano tanto ovviamente di Bulletboys
quanto di Ac/Dc! "Bite The Bullet" e "Joker's Wild"
fanno assaporare, grazie al cantato di Kevin Steele, i bei tempi di "Things
You've Never Done Before" dei Roxx Gang. A rappresentare una gustosa
sorpresa arrivano le tre ciliegine sulla torta, leggasi bonus tracks, cantate
da Billy Coane, con la mia preferenza assoluta che va a "Comes Around
Goes Around", titolo che evoca irrimediabilmente, nel sottoscritto,
il ricordo dell'omonimo album dei Tuff di Stevie Rachelle, uscito nel '91
per Atlantic. In definitiva pollice in su per i Cherry St. e per Perris
Records! Recensione realizzata da Rossi Bruno |
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